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Parchi Tanzania

.: Parco Nazionale del Serengeti :.

4° e 5° e 6° giorno - Buffalo Luxury Camp - Parco Nazionale del Serengeti e
Lunghezza totale percorso: 130 km GPS
Tempo totale di spostamento: 3 ore

Anche oggi sveglia di buon'ora. Rinuncio al safari a piedi, scortato da una guida professionale nell'area di Conservazione del Buffalo Luxury Camp alla scoperta della fauna selvatica, delle erbe e delle piante medicinali che vengono illustrate nei loro usi secondo la tradizione locale Masai e, dopo una rapida colazione, mi preparo all'esplorazione giornaliera.
Partiamo quindi alla volta dell'ingresso Orientale del Parco Nazionale del Serengeti e, Klein's gate, a soli 5 kms di distanza, per un'intera giornata dedicata al safari fotografico, scendendo verso la zona centrale del Serengeti e.

Il Parco Nazionale del Serengeti e è una delle più importanti aree naturali protette dell'Africa Orientale. Il suo nome, in lingua locale Masai, significa letteralmente "pianura sconfinata" ed è esatttamente come si presenta agli occhi dei visitatori: un susseguirsi di immense distese pianeggianti a perdita d'occhio. Dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1981 è adiacente al Parco Nazionale del Masai Mara e in Kenya e si snoda lungo il famoso corridoio Occidentale che collega le due aree naturali.

Sembra una pianura, ma di fatto è uno sterminato altopiano con altezze intorno ai 1.500 metri. Vaghiamo per l'intera giornata tra mandrie di gnu e zebre, gazzelle e ruminanti di ogni tipo. Non manca nemmeno l'incontro coi grandi predatori, sempre pronti all'assalto delle loro prede preferite.
Scendiamo lentamente verso sud, nella parte centrale del Serengeti e e nel tardo pomeriggio arriviamo finalmente nel lodge tanto agognato, dove posso finalmente cenare e riposarmi presso il Serengeti Serena Safari Lodge GPS

Prima dell'arrivo degli Europei, la pianura del Serengeti e era abitata principalmente dalle popolazioni locali Masai, allevatori e semi-nomadi. Negli ultimi anni dell'amministrazione coloniale Tedesca la regione divenne un'area protetta e un primo nucleo dell'odierno Serengeti fu dichiarato riserva di caccia nel 1929. L'amministrazione Inglese, subentrata con la nascita dello Stato del Tanganika, istituì il Parco Nazionale nel 1951, affidandone la gestione al naturalista Bernhard Grzimek, divenuto celebre come uno dei precursori dell'approccio moderno alla conservazione dell'ambiente. Parte dell'opera di Grzimek nel Serengeti e è documentata dal suo saggio "Il Serengeti non deve morire" e dal documentario omonimo (vincitore del premio Oscar), realizzati dallo stesso Grzimek insieme al figlio Michael. Un altro testo sui primi anni del Serengeti è "My Serengeti Years", scritto da Myles Turner, che fu uno dei primi guardiani del Parco e a cui si attribuisce il merito di aver svolto un lavoro fondamentale nella lotta contro il bracconaggio. Il Parco comprendeva inizialmente anche il cratere di Ngorongoro e, che divenne successivamente area protetta indipendente nel 1956.

Il giorno seguente è previsto il game drive nel Parco con spostamento GPS al Mbuzi Mawe Serena Camp e GPS

Nel Serengeti e si trovano tutti i cosiddetti "big five": elefanti, leoni, leopardi, rinoceronti e bufali. Le mandrie di zebre e gnu in questa regione raggiungono numeri eccezionali e danno luogo a spettacolari migrazioni stagionali fra le praterie del Sud e il Masai Mara e, attraversando il Serengeti Centrale e quello Nord-Occidentale. Ed io sono qui per cogliere ogni possibilità di fotografarli. La fortuna mi dà modo anche di incontrare uno degli animali più schivi e riservati d'Africa: il leopardo. La sorpresa però è ancora più gradita perché si tratta di una femmina in compagnia di due cuccioloni.

Per tutta la mia permanenza nell'area, risiedo al Serengeti Serena Safari Lodge GPS e al Mbuzi Mawe Serena Camp e GPS

 

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Abel Wakaam

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