Sembra una pianura, ma di fatto è uno sterminato
altopiano con altezze intorno ai 1.500 metri. Vaghiamo
per l'intera giornata tra mandrie di gnu e zebre, gazzelle
e ruminanti di ogni tipo. Non manca nemmeno l'incontro
coi grandi predatori, sempre pronti all'assalto delle
loro prede preferite.
Scendiamo lentamente verso sud, nella parte centrale del
Serengeti
e nel tardo pomeriggio arriviamo finalmente nel lodge
tanto agognato, dove posso finalmente cenare e riposarmi
presso il Serengeti Serena Safari Lodge
Prima dell'arrivo degli Europei, la pianura del Serengeti
era abitata principalmente dalle popolazioni locali Masai,
allevatori e semi-nomadi. Negli ultimi anni dell'amministrazione
coloniale Tedesca la regione divenne un'area protetta
e un primo nucleo dell'odierno Serengeti fu dichiarato
riserva di caccia nel 1929. L'amministrazione Inglese,
subentrata con la nascita dello Stato del Tanganika, istituì
il Parco Nazionale nel 1951, affidandone la gestione al
naturalista Bernhard Grzimek, divenuto celebre
come uno dei precursori dell'approccio moderno alla conservazione
dell'ambiente. Parte dell'opera di Grzimek nel Serengeti
è documentata dal suo saggio "Il Serengeti
non deve morire" e dal documentario omonimo (vincitore
del premio Oscar), realizzati dallo stesso Grzimek insieme
al figlio Michael. Un altro testo sui primi anni del Serengeti
è "My Serengeti Years", scritto da Myles
Turner, che fu uno dei primi guardiani del Parco e
a cui si attribuisce il merito di aver svolto un lavoro
fondamentale nella lotta contro il bracconaggio. Il Parco
comprendeva inizialmente anche il cratere di Ngorongoro
,
che divenne successivamente area protetta indipendente
nel 1956.
Il giorno seguente è previsto il game drive nel
Parco con spostamento
al Mbuzi Mawe Serena Camp
Nel Serengeti
si trovano tutti i cosiddetti "big five": elefanti,
leoni, leopardi, rinoceronti e bufali. Le mandrie di zebre
e gnu in questa regione raggiungono numeri eccezionali
e danno luogo a spettacolari migrazioni stagionali fra
le praterie del Sud e il Masai Mara ,
attraversando il Serengeti Centrale e quello Nord-Occidentale.
Ed io sono qui per cogliere ogni possibilità di
fotografarli. La fortuna mi dà modo anche di incontrare
uno degli animali più schivi e riservati d'Africa:
il leopardo. La sorpresa però è ancora più
gradita perché si tratta di una femmina in compagnia
di due cuccioloni.
Per tutta la mia permanenza nell'area, risiedo al
Serengeti Serena Safari Lodge
e al Mbuzi Mawe Serena Camp
Abel Wakaam
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