Varie parti della pianta vengono usate ancora oggi nella
medicina popolare: la corteccia e le radici ridotte in
polvere sono un rimedio contro la malaria. La polpa dei
frutti mischiata con il miele viene utilizzata contro
la tosse e le foglie vengono impiegate per trattare diarrea
e febbre.
Gli elefanti usano affilare le zanne strofinandole contro
i fusti rigonfi e, durante i periodi di siccità,
utilizzano i tronchi cavi dei baobab come riserve d'acqua.
Le aree centrali del Parco offrono ai visitatori l'opportunità
di avvistamenti spettacolari, soprattutto durante la stagione
secca, quando le paludi di Silale in parte si prosciugano
e rimangono solo piccole pozze d'acqua attorno alle quali
si raccolgono diversi branchi di animali. Questa zona
è un vero e proprio paradiso ornitologico e si
stima che il Parco Nazionale del Tarangire
annoveri circa 500 specie di fauna ornitica migratoria
e residente.
La parte meridionale del Parco è rimasta ancora
selvaggia ed incontaminata, essendo abbastanza difficile
da raggiungere. Una sosta al Lago Burunge, al confine
Occidentale del Parco, offre uno scorcio spettacolare
della spaccatura della Rift Valley sullo sfondo.
Durante la stagione secca il lago si prosciuga completamente
lasciando posto ad una distesa di sali luccicanti. Il
Parco Nazionale del Tarangire
è l'unica area naturale protetta all'interno della
quale alcuni campi hanno ottenuto la licenza di effettuare
safari a piedi, accompagnati e scortati dai rangers, ma
anche safari in fuoristrada dopo il tramonto.
Per tutto il tempo del mio soggiorno nel Parco Nazionale
del Tarangire
sono ospite del Tarangire Safari Lodge
e la mia tenda è posta proprio sotto i possenti
rami di un enorme baobab.
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