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Africa By Abel Wakaam -  www.RossoScarlatto.com
Safari Kenya e Tanzania
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Parchi Kenya

.: Preparazione del viaggio :.

La preparazione di un tour fotografico in terra d'Africa è diversa dalle solite escursioni sulle mie amate montagne. Non basta armarsi di zaino e borraccia, imboccare un sentiero e perdersi verso un punto infinito dell'orizzonte. Serve una preparazione adeguata, più organizzativa che fisica, ed una conoscenza del territorio prima ancora di calpestarne le piste.
Detto così sembrerebbe irrealizzabile, ma con la tecnologia delle mappe satellitari di Google Earth , tutto diventa possibile. E allora, per impostare questo progetto, devo percorrere l'intero itinerario, anche se in modo virtuale, per rendermi conto di cosa mi aspetterà.

La partenza avverrà dall'Aeroporto Internazionale della Malpensa GPS Google Earth con un volo della Turkish Airlines che farà un primo scalo all'International Airport Ataturk GPS Google Earth di Istanbul, per poi intraprendere un lungo volo intercontinentale che mi condurrà nel cuore dell'Africa, per un secondo scalo all'International Airport Kilimanjaro GPS Google Earth in Tanzania. L'arrivo in Kenya sarà invece al Moi International Airport GPS Google Earth di Mombasa. Una distanza generale di volo che raggiunge i 7.000 km GPS Google Earth.

Ad attendermi ci sarà Allan, il mio autista, con la sua Toyota Land Cruiser cylinder size 4400 cc diesel. Sistemati i bagagli, partiremo immediatamente per imboccare la trafficata autostrada che collega Mombasa a Nairobi. Questo tratto di viaggio durerà almeno un paio d'ore e mi condurrà al Bachuma Gate, l'ingresso del Parco Nazionale dello Tsavo Est GPS Google Earth.

Ecco dunque cosa intendo per la conoscenza virtuale del territorio. Aprendo la traccia GPS con Google Earth posso percorrerla al massimo ingrandimento per verificare i dettagli del percorso e i vari agglomerati urbani che attraverserò: Mazeras, Mariakani, e Mackinnon Road. Lo stesso devo fare per ogni frazione di tappa per crearmi un archivio mentale delle piccole pozze d'acqua dove è più semplice incontrare gli animali da fotografare. E dove non basta la memoria, mi viene in aiuto la tecnologia di queste pagine di diario che servono da appunti per ogni bivio nella savana.

Nella seconda fase, si rende indispensabile la ricerca di informazioni sui diversi Parchi che andrò a visitare, nonché la meta giornaliera di riferimento, costituita dai Lodges e dai Campi Tendati dove avverrà il pernottamento e le relative cene, qui elencati sulla destra del sito. Spesso il pranzo si consumerà invece nel mezzo della savana.

Presa un po' di confidenza col territorio, bisogna pensare all'alltrezzatura, alla sua disposizione tra i bagagli in modo di averla sotto mano in tempi rapidi ogni volta che dovrà servire. Il mio corredo fotografico consiste in una Canon EOS 700D con obiettivo grandangolare EF 15-85 IS e uno zoom EF 100-400 L IS, entrambi stabilizzati con messa a fuoco USM ultrasonica. La videocamera è una Canon Legria HF R16 in full HD. Un NetBook Asus, numerose batterie e schede di memoria fanno parte del gruppo accessori.

Il ricevitore GPS è invece il Keymaze 300 della Geonaute, che da anni mi segue in tutte le mie avventure. E' in grado di memorizzare i percorsi in modo semplice ma efficace, dispone anche di una bussola elettronica e della funzione di ritorno al punto di partenza.
Ciò che davvero mi torna utile è la possibilità di esportare le tracce nel formato originale di Google Earth e di poterle caricare velocemente online sfruttando le sue mappe, così da poter calcolare la lunghezza di ogni percorso e l'altitudine in cui mi trovo.

Quel che più mi preoccupa è l'energia necessaria a ricaricare gli accumulatori, specialmente quelli delle videocamera che è molto più dispendiosa in consumi. Non posso arrivare a sera con una decina di batterie scariche e i gruppi elettrogeni o i pannelli solari dei Campi Tendati che smettono di erogare elettricità poco dopo il tramonto. D'accordo con l'autista della jeep, sta facendo installare a bordo un piccolo inverter che trasforma i 12 volt continui in 220 volt alternati, permettendomi di ricaricare tutto durante il viaggio.

Risolto in parte il problema energia, mi sono fatto inviare una foto della jeep per verificare come siano fatti il tetto apribile e i vari portapacchi superiori. Ho notato un tubolare di circa 2 cm che percorre l'intero perimetro, perfetto per potervi fissare il supporto di attacco per la videocamera. Per le riprese esterne fisserò invece un secondo supporto ad un tubolare in alluminio oppure ad un pezzo di canna da pesca, così da poter ripredere la jeep da fuori, ad almeno un paio di metri di distanza. La stessa tecnica può essere utile per allungare la videocamera verso le ruote in caso di guado... o per dare un senso di movimento a tutta la scena.
Il medesimo attacco può servire per la fotocamera quando avrò bisogno di usare il teleobiettivo per scattare i primi piani ai predatori, restando al sicuro sulla jeep.

Un discorso a parte vale per l'abbigliamento che non costituisce un gran problema. Scarpe leggere ma chiuse, pantaloni lunghi e camicie, su cui infilare un maglioncino la mattina presto e la sera, a causa del repentino cambio di temperatura. Molti dei luoghi che visiterò sono situati sugli altopiani del Kenya con altitudini che sfiorano i 1700 metri.

Per i collegamenti dovrò necessariamente utilizzare delle sim telefoniche locali, sia per lo smarthphone che per la chiavetta del NetBook, anche se ci sono buone possibilità di accedere al wi-fi di alcuni campi in cui pernotterò. Tutto questo mi servirà per aggiornare il Diario di viaggio in tempo reale con appunti, fotografie e la traccia GPS che permetterà la mia localizzazione sul territorio con una approssimazione di qualche metro.

E ora... è arrivato finalmente il momento di andare!

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Abel Wakaam

Campi e Lodges
Abel Wakaam